CARDINALI
Titolo dei più alti prelati della Chiesa cattolica. I cardinali vengono nominati dal papa e a loro soltanto spetta il diritto di eleggerlo riunendosi in conclave; costituiscono il Sacro collegio, sorta di senato della Chiesa; si dividono nei tre ordini dei cardinali vescovi, preti e diaconi. Dal IV secolo si designarono col termine cardinalis i sacerdoti preposti a titoli o chiese titolari di Roma e i diaconi sopraintendenti alle sette diaconie in cui era divisa la città. Dal V secolo anche i vescovi delle sette diocesi confinanti con quella di Roma (dal XII secolo, sei), o suburbicarie, assisterono il papa nelle cerimonie e nell'amministrazione venendo, per questa ragione, chiamati cardinali fin dall'VIII secolo. Nel 1059 il pontefice Nicola II conferì ai cardinali un ruolo preminente, ma non esclusivo, nell'elezione del papa, di cui, con il terzo concilio lateranense (1179), divennero i soli elettori. Da allora essi si sostituirono progressivamente al sinodo romano nel governo generale della chiesa formando, dal XII-XIII secolo, un vero e proprio collegio sempre più legato al pontefice; all'accresciuto potere temporale del papa corrispose quindi un maggior peso politico dei cardinali, ai quali non di rado si indirizzarono imperatori e re per opporsi al potere papale. A partire dal secolo successivo si ebbe una crescente rappresentanza di cardinali dei principali stati esteri e, con l'affermarsi del nepotismo, di membri della famiglia del pontefice. Nel 1586 Sisto V, nel quadro di una più generale riforma della curia romana, elevò a 70 il numero dei cardinali, mantenutosi per tutto il Medioevo intorno a 30, ponendoli a capo del nuovo sistema di congregazioni preposte al governo generale della chiesa. Solo con Giovanni XXIII il collegio cardinalizio venne nuovamente allargato, giungendo a 76 membri nel 1958 e a 90 nel 1962, mentre con Paolo VI, nel 1965, si raggiunse il numero di 106 cardinali, che però solo fino a ottant'anni possono partecipare al conclave. Nelle nomine cardinalizie, oltre ai requisiti fissati dal Codex iuris canonici, da allora fu perseguita l'internazionalizzazione della curia e l'attribuzione ad alcune importanti sedi di un vescovo cardinale.
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